Bisogno d'affetto Forlì San Mauro Pascoli

Il bisogno d'affetto e le difficoltà emotive a Forlì e San Mauro Pascoli

Trattasi di libere rielaborazioni di casi clinici reali nelle quali l'utilizzo di nomi e scenari fittizi tutela la privacy delle persone coinvolte senza nulla togliere alle dinamiche psicologiche sottese.

Bisogno d'affetto e difficoltà emotive

Theo aveva trent'anni quando si presentò da me a Forlì qualche tempo fa: era triste, abbattuto e molto preoccupato. Il suo medico di base, riconoscendo in lui i primi sintomi di malessere, l'aveva caldamente invitato a contattarmi per intraprendere un percorso terapeutico.

Ciò che appare subito evidente in lui è un tratto ossessivo che lo porta a rimuginare in continuazione. I primi sintomi di questo suo fastidio si sono manifestati subito dopo la nascita di Angelino, il suo bambino, che ora ha tre anni:

"Io stravedo per lui, che è la mia vita - dice con gli occhi lucidi - solo che sento che è più attaccato alla mamma che a me... Lui mi cerca poco e preferisce sempre stare con lei invece che con me - qui le lacrime si fanno evidenti - Myriam, mia moglie, dice che esagero, che esaspero le cose e da parecchio tempo mi dice di farmi vedere da uno psicologo".

Myriam non ha tutti i torti, dato che gran parte del tempo della seduta Theo lo passa a rimuginare, arrovellandosi sul perché Angelino cerca sempre la mamma e quasi mai il papà, arrivando, alle volte, anche ad evitarlo platealmente.

Durante le prime sedute cerco di dare corda il più possibile a Theo per aiutarlo a sfogarsi e a trasformare in parole la frustrazione e la sofferenza che dentro lo consumano. Poi, piano piano, cerco di portare il fuoco del discorso su di lui, su ciò che sente emotivamente quando è vicino ad Angelino e su quali siano le proprie aspettative verso il piccolo.

Emerge piano piano che ciò che non riesce ad accettare, e lo irrita oltremodo, è la reazione di Angelino nei suoi riguardi: più lui si prodiga in coccole, baci, abbracci, più Angelino lo respinge, quasi fosse infastidito dalla vicinanza e dal contatto fisico col papà. "Ma come è possibile: io gli do tutto e lui mi allontana!". Questo è il grande, incomprensibile dilemma di Theo: «Più mostra affetto e più viene respinto!».

Finalmente era emersa, in termini chiari, la visione di Theo. Ora era possibile iniziare a lavorare per farlo stare meglio.

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Il bisogno d'affetto di Theo: il rapporto con il padre

Andando ad indagare la sua storia personale emerge che lui non era mai riuscito ad avere da parte del padre quel calore emotivo, quel contatto fisico di cui aveva avuto bisogno e per il quale si era tanto prodigato da piccolo. Quando il padre tornava a casa dal lavoro, il fine settimana, Theo gli stava addosso fisicamente e insistentemente al punto da infastidirlo: era il modo di protestare il proprio bisogno di intimità emotiva.
Con Angelino probabilmente stava facendo la stessa cosa ma in termini ribaltati: lui si avvicinava al piccolo per poter ricevere calore e affetto. E cosa riceveva in cambio?
Un allontanamento, un rifiuto: la situazione si ripeteva.

Lavorammo proficuamente su questa tematica fino a che Theo imparò a ricalibrare le sue aspettative (e di conseguenza il proprio comportamento) verso Angelino il quale iniziò ad essere più aperto, fino ad iniziare a chiedere la vicinanza di papà (Theo).

Theo col nostro percorso era cresciuto: aveva compreso le proprie difficoltà emotive e aveva imparato ad affrontarle proficuamente, recuperando così il rapporto con il figlioletto. Anche il rapporto con la compagna migliorò significativamente.

Ho saputo che ora hanno un secondo figlio, una bella bimba di nome Aurora.

Bisogno d'affetto Forlì San Mauro Pascoli: dott. Giancarlo Signorini, Psicoanalista Se lo vorrai, ti aiuterò a comprendere le ragioni alla base delle difficoltà emotive e del bisogno d'affetto nei miei studi a Forlì e San Mauro Pascoli.

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