Trattasi di libere rielaborazioni di casi clinici reali nelle quali l'utilizzo di nomi e scenari fittizi tutela la privacy delle persone coinvolte senza nulla togliere alle dinamiche psicologiche sottese.
Ricevo Angelo presso il mio studio di Forlì. È un giovane architetto di circa 30 anni, inviato da me dallo Psichiatra al quale si
era rivolto per problemi di ansia, difficoltà di concentrazione, momenti di lieve depressione e senso di disorientamento generale.
Subito mi dà l'impressione di un "cucciolo smarrito", di una persona tenera, dolce e abbattuta. Nei suoi occhi c'è tanta desolazione, ed è
come se mi mandasse una richiesta quasi disperata di soccorso e di protezione.
Cerco di accoglierlo con tutto il calore di cui sono capace e lo invito a raccontarmi la sua situazione. Viene subito al nucleo della sua sofferenza:
"Non riesco più ad andare dalla mia ragazza tutte le sere come facevo fino ad un mese fa. Sarà forse la distanza, dato che da circa sei mesi lei si è trasferita per lavoro e vive a 70 km da qui e io mi stanco a guidare!".
Convengo pienamente con lui che farsi tutta quella strada ogni sera è pesante. Poi Angelo aggiunge:
"Prima lei lavorava qui e vivevamo assieme ed era tutto più bello, più semplice, più tranquillo...".
A questo punto i suoi occhi si fanno lucidi, alcune lacrime gli rigano il viso e il suo racconto diventa la descrizione di un mondo perduto.
Comprendo subito che Angelo nel rapporto con la sua ragazza rivive una relazione più antica e molto radicata nel suo intimo e mi
prefiggo di farmela raccontare nelle sedute seguenti. Infatti, nei colloqui successivi, egli mi porta dentro al mondo della sua infanzia, un
mondo che fu segnato da un evento (per lui) devastante: i genitori si separarono quando lui aveva una dozzina d'anni.
Lui rimase con la madre mentre sua sorella, che aveva ormai vent'anni, andò a convivere col moroso. Il padre andò a stabilirsi dalla sua nuova
compagna e la madre iniziò subito a frequentare altri uomini.
Il mondo affettivo di Angelo si era disgregato irrimediabilmente.
Quel nucleo familiare tanto idealizzato della sua infanzia - e per il quale nutriva una fortissima nostalgia - era drasticamente scomparso e
non avrebbe più potuto ricrearsi.
Questa triste nota aveva finito per condizionare negativamente tutta la sua vita affettiva seguente. Era stato con diverse ragazze: lui non
aveva difficoltà nel conquistarle, ma aveva il terrore di essere lasciato, così preferiva essere lui a troncare la relazione quando sentiva
che il rapporto iniziava ad incrinarsi.
Con la ragazza attuale era stata una storia diversa.
Lei, che era qualche anno più grande e sensibilmente più matura di lui, era riuscita a dargli quella sicurezza, quella protezione, quel sostegno di cui necessitava: impresa mai riuscita alle ragazze precedenti.
Quando Angelo parlava del periodo positivo passato assieme a lei i suoi occhi diventavano fieri, trasmettendo orgoglio e appagamento.
Per cinque anni Angelo aveva vissuto una storia bellissima ma ora, con l'allontanamento di lei per motivi di lavoro, l'angoscia d'abbandono
e la sensazione di disgregamento avevano preso il sopravvento.
Lui, però, non aveva una chiara consapevolezza della sua situazione. Spesso tendeva ad attribuire la sua sofferenza al fatto che lei era cambiata
e a volte gli sembrava non più affidabile. Cioè, malgrado ne fosse ancora piuttosto innamorato, sentiva che avrebbe dovuto decidersi a lasciarla.
La psicoterapia prosegui per circa un anno, fino a quando Angelo riuscì finalmente a trovare la sua chiarezza interiore.
Incontrai Angelo casualmente tre o quattro anni dopo il nostro congedo: portava nel passeggino una bella bambina, sua figlia.
Mi disse con soddisfazione che si era sposato con la ragazza "famosa" e che ora viveva con la sua nuova famiglia un'esistenza significativa
ed appagante.
Non passa Natale senza che mi giunga un suo bigliettino di auguri.
Se lo ritieni opportuno, puoi contattarmi per il trattamento di problemi di coppia, o di ansia, nei miei studi a Forlì e San Mauro Pascoli.
Per contattare il dott. Giancarlo Signorini puoi chiamare il numero 348.5220353 e prendere un appuntamento oppure inviare privatamente una mail compilando i campi sottostanti. (* campi obbligatori)
Dott. Giancarlo Signorini, Psicologo Psicoterapeuta a Forlì e San Mauro Pascoli, iscritto all'Ordine degli Psicologi della regione Emilia Romagna n. 3312.
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