Disturbo Bipolare Forlì San Mauro Pascoli

Il Disturbo Bipolare e i disturbi dell'umore a Forlì e San Mauro Pascoli

Trattasi di libere rielaborazioni di casi clinici reali nelle quali l'utilizzo di nomi e scenari fittizi tutela la privacy delle persone coinvolte senza nulla togliere alle dinamiche psicologiche sottese.

Disturbo bipolare e personalità borderline: un caso clinico

Presso il mio studio di Forlì una decina di anni fa si è presentata Mara, una giovane e bella ragazza di circa 30 anni: fisico slanciato, volto sorridente e armonioso che però tradiva un atteggiamento particolarmente ansioso ed imbarazzato ed una aggressività potente e difficilmente gestibile.
Appena la faccio accomodare sulla poltrona davanti alla mia, scoppia in un pianto disperato e rabbioso dicendo: "Non ne posso più! Dottore mi aiuti, la prego!".
Cerco subito di tranquillizzarla, aiutandola a mettersi a proprio agio e facendole intuire che lì poteva urlare e inveire contro tutto e tutti senza che nessuno potesse giudicarla, criticarla o limitare in alcun modo le sue manifestazioni.
Dopo essersi calmata inizia il racconto della sua vita.

Sin da quando era piccina venne allontanata da genitori gravemente disturbati e sballottata in qua e in là presso diversi parenti, per poi finire in collegio. Ne uscì quando era già maggiorenne e con un forte bisogno di accudimento e di attenzione.
Non si era mai sentita veramente accolta da nessuno e aveva indugiato in atteggiamenti remissivi e condiscendenti con tutte le persone con cui era entrata in contatto, per potersi sentire quantomeno accettata.
Questo era diventato un tratto peculiare del suo carattere.

L'atteggiamento troppo condiscendente implica una aggressività fortemente compressa, che prima o poi si manifesta in modo esplosivo ed incontrollabile.

Capii subito che, se avesse deciso di intraprendere con me il lavoro psicoterapeutico, prima o poi me l'avrebbe gettata addosso.

Mara raccontò di svariate terapie effettuate, sia farmacologiche sia psicologiche, di tanti ricoveri subiti e di un tentativo di suicidio.
Mi mostrò le cartelle cliniche dell'ultimo ricovero al S. Raffaele di Milano: Disturbo Bipolare grave, con tratti ossessivi e deliranti in personalità narcisistica.
Mara viveva la sua malattia come una sorta di dannazione e, al contempo, di emblema che caratterizzava tutta la sua vita. Forse era l'unica cosa a cui poteva aggrapparsi per avere un minimo di riconoscimento e di rispetto dagli altri.

Il Disturbo Bipolare è un grave disturbo dell'umore che ho trattato nei miei studi di Forlì e San Mauro Pascoli.
È caratterizzato dall'alternanza di periodi di umore depresso, e periodi di umore euforico.

Disturbo bipolare, già. Come avrebbe potuto non manifestare una patologia del genere con le sofferenze e le frustrazioni patite sin da piccola?
Sognare (anzi sentire) di potersi lanciare dal tetto di una casa e di poter planare senza farsi nulla come farebbe un angelo e poi ritrovarsi bloccata in un letto d'ospedale, sedata, umiliata, contenuta come un pazzo furioso, come l'ultimo dei derelitti.
Innamorarsi follemente di un famoso cantante con la certezza di esserne ricambiata perché lei era la più bella e poi vedersi lasciata con derisione dal moroso del momento.
Studiare come una forsennata senza dormire e senza mangiare per sostenere brillantemente diversi esami universitari in poco tempo (come solo un genio può fare) e poi crollare per settimane nello sconforto totale, senza più aver desiderio né motivazione per aprire un libro.

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L'inizio della psicoterapia

Mi sentivo in difficoltà: come potevo trovare strumenti adeguati per aiutare questa ragazza?
Un Sé frammentato, diversi tratti ossessivi marcati, un Disturbo Bipolare eclatante, uno sfondo borderline (dove predominano tratti impulsivi e instabili) e poi tutte le terapie effettuate senza risultati soddisfacenti...

Ma c'erano due cose su cui potevo appoggiarmi:

  • nonostante stesse ingrassando vistosamente, non rifiutava la terapia farmacologica molto corposa che le era stata prescritta in occasione dell'ultimo ricovero e che, anche se non dava i risultati attesi, riusciva a contenerla in qualche modo e a stabilizzare sufficientemente il suo umore;
  • la sua energia vitale era intatta e, pur tra tante delusioni e sconfitte, la spingeva a voler provare nuove strade, anche solo con la forza della disperazione.

Mara aveva bisogno di vedermi spesso, voleva essere certa che io non l'avrei allontanata, mai e per nessun motivo.
Troppe volte si era sentita abbandonata: dai parenti, dagli amici, dai morosi, dai datori di lavoro.

Faceva ovviamente fatica ad affidarsi a qualcuno.
All'inizio la terapia non è stata altro che un supporto, un sostegno e uno spazio al suo bisogno di sfogo.
Mara aveva bisogno di scaricare il suo odio feroce contro il mondo, perché nessuno l'aveva veramente accolta e accettata ma tutti l'avevano solo sopportata e usata.
Da piccola i parenti la vivevano come un peso da sopportare e si dividevano l'incombenza.
Da grande tanti ragazzi l'avevano corteggiata, vezzeggiata, lusingata solo per poter godere del suo corpo. Si sentiva da un lato un oggetto, un bel giocattolo usa e getta; dall'altro si percepiva come la più sciagurata persona sulla terra.

"Perché proprio a me doveva capitare questo!!??
Non è giusto... Io vedo gli altri sorridenti e felici, vedo delle belle famiglie... Perché io sono così disgraziata!?
"

Il suo narcisismo la portava a sentirsi unica, irripetibile, anche se in senso negativo.

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Il trattamento del disturbo bipolare

Veniva volentieri alle sedute e questo era un segnale positivo.
Dopo qualche mese, però, sentì nuovamente il bisogno di chiudersi tra i muri sicuri di una clinica ed interruppe la terapia per farsi ricoverare per la nona volta.
Temetti di perderla, temetti di non essere riuscito ad aiutarla abbastanza, dato che si sentiva nuovamente un fuscello in mezzo ad una tempesta ed aveva bisogno di sentire intorno a sé le pareti dure, rigide, indistruttibili (e perciò protettive) della stanza di un'ospedale psichiatrico.

Durante la degenza mi telefonava spesso, aveva voglia di sentire la mia voce, che probabilmente rappresentava un piccolo ma affidabile appiglio alla realtà esterna.

Fu l'ultimo ricovero. Dopo tre settimane ritornò a casa e riprendemmo la terapia. Veniva con la regolarità di un orologio svizzero.

Mano a mano che la sua fiducia nella nostra terapia aumentava riuscivo a farle fare dei passi avanti verso la consapevolezza di sé.
Se inizialmente si viveva come una ragazza colpita da una sorta di dannazione e condannata a vivere con sofferenza e patimenti perché la sua rabbia la faceva sentire cattiva, indegna di amore e di rispetto, piano piano iniziò a percepire che lei era stata solo una ragazza molto sfortunata che poteva - anzi, doveva - darsi il diritto di essere triste e abbattuta ed anche arrabbiata e indisponente.

Da qualche anno si è sposata e vive una relazione sentimentale stabile.
Non è ancora in grado di svolgere lavori regolari, però vive una vita più libera, con meno costrizioni ed obblighi, ed ha imparato a bastare a se stessa e a gestire al meglio la propria quotidianità.

I suoi viaggi maniacali sono praticamente scomparsi. Ogni tanto ne sente ancora il desiderio e ne ha paura e io le dico che questa paura è la benvenuta perché la tiene lontana dall'agire, dal mettere in atto un comportamento che può rivelarsi molto rischioso.

Oggi vedo Mara saltuariamente. Ogni tanto mi viene a trovare per raccontarmi del fastidio del momento:

"non ho voglia di andare a quella festa, ma mio marito ci tiene!" oppure "so che non dovevo farlo, ma mi sono comprata un regalino. Se mio marito se ne accorge mi potrebbe rimproverare...".

Racconta queste cose con lo sguardo della bambina che teme di essere beccata con le mani nel barattolo della cioccolata.

Io sorrido e le ricordo che abbiamo scalato assieme montagne impervie ed attraversato torrenti impetuosi, restando indenni.

Piano piano si è resa conto che si può essere rispettati anche quando si dice "no!".

Disturbo Bipolare Forlì San Mauro Pascoli: dott. Giancarlo Signorini, Psicoanalista Se lo desideri, ricordati che mi puoi contattare per una consulenza, oppure una psicoterapia mirata per il Disturbo Bipolare sia a Forlì, sia a San Mauro Pascoli.

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